Dal latino la parola “Fabula” significa “racconto” da “fari”, “parlare”. Nell’antico mondo romano il fabulare era inteso come una narrazione con lezioni morali da cui poter attingere sapienza e saggezza. Un’origine, dunque, che ci lega all’essenza del racconto, all’atto di plasmare, tradurre i pensieri in parole con l’unico scopo di trasferire a chi ascolta il mondo visto con i nostri occhi, con i nostri valori e le nostre convinzioni.
Oggi, la favola ha digerito questa sua antica etimologia in un significato leggermente differente che è quello di raccontare un sogno, una fantasia al fine di aiutarci a interpretare la realtà. Le favole, i miti, le leggende non sono solo racconti, ma strumenti potenti che hanno unito i popoli, generato civiltà e spinto l’uomo a dominare il mondo e la natura. Attraverso la narrazione, le società hanno trasmesso conoscenze, valori e ideali che hanno permesso la costruzione di grandi imperi e culture avanzate.
Un esempio recente è la narrazione del “sogno americano” che non solo ha spinto milioni di persone a emigrare negli Usa oppure a investire nelle sue aziende, ma ha anche permesso agli Stati Uniti di plasmare il proprio dominio sul mondo attraverso l’ulteriore favola della globalizzazione. Domino oggi messo in discussione da una nuova narrazione proveniente dai nuovi antagonisti del Sud Globale guidati da paesi come la Cina, l’Iran, l’India e la Russia.
Le storie, dunque, continuano a dare agli esseri umani quella capacità di sognare, di immaginare un futuro diverso, di sperare in una vita migliore, di affrontare le sfide con la consapevolezza e la forza di far parte di qualcosa di più grande. Se siamo ciò che siamo oggi, lo dobbiamo anche alle favole che ci hanno insegnato il coraggio, la determinazione, il sacrificio e la capacità di trasformare i sogni in realtà.
Il potere della narrazione favolistica, dunque, ha contribuito e non poco, allo sviluppo della nostra civiltà generando anche uno stretto legame con la nascita della “cultura finanziaria” come strumento per realizzare i nostri sogni.
Le “favole” possono considerarsi una sorta di bussola per navigare le complesse acque della finanza, infatti, sia l’etimologia della parola che la sua reinterpretazione moderna, a ben guardare, possono proporsi come sestante per aiutarci a raggiungere anche i nostri obiettivi di vita attraverso un corretto percorso finanziario. Questo perché le favole, più che semplici storie, sono semi di speranza, insegnamenti e possibilità. In finanza, definire obiettivi chiari è come scrivere una storia personale, una “favola finanziaria” guidata da dati concreti e aspirazioni profonde.
Molti studi e dati empirici dimostrano che chi riesce a identificare i propri obiettivi di vita (o finanziari che siano) ha una probabilità di successo superiore rispetto a chi non lo fa. L’aspetto interessante è che risulta molto più semplice definire i propri obiettivi di vita per colui che si “arma” di una storia in cui credere, di un racconto che ci renda sostenibile il percorso da affrontare. Raccontarci una favola (intesa come narrazione del nostro futuro) serve a non gettare la spugna nei momenti difficili, aggrapparsi a ciò che la “favola” promette una volta arrivati al traguardo, è un elemento determinante per conseguire il successo finanziario desiderato.
In un mondo dominato da numeri e algoritmi, legare la finanza alle favole sembra un’eresia, ma considerare la favola come strumento per una strategia finanziaria, come ponte tra i numeri e la vita che ci raccontiamo voler vivere diventa, al contrario, un elemento di emancipazione sociale fondamentale. In effetti, immaginare un futuro desiderabile è la forza trainante di una efficace pianificazione. Definire i propri obiettivi di vita è come scrivere la trama di una narrazione personale, dove il reddito, il risparmio e gli investimenti diventano i capitoli del nostro racconto e i sogni i protagonisti.
Un esempio di reinterpretazione dei pensieri da numeri a storie è quello di sostituire frasi del tipo “voglio essere ricco”, “ voglio accumulare un milione di euro” dove il fine ultimo sono solo i soldi, con storie del tipo “voglio poter viaggiare, girare il mondo senza problemi, imparare da nuove culture e avere anche la possibilità economica di stabilirmi in differenti paesi del mondo per periodi più o meno lunghi”.
Questo tipo di obiettivo di vita ci spinge a sognare una vita desiderata e attraverso lo strumento finanziario (combinazione di lavoro, denaro, risparmio e investimento) possiamo provare a raggiungerlo avendo in mente il sogno e non solo il capitale finanziario necessario per realizzarlo. In altri termini, raccontarsi un sogno, una “favola” legata al proprio futuro diventa un percorso inevitabile per superare le difficoltà, sia nella vita lavorativa che nelle fasi di accumulo dei risparmi o in quelle di investimento. Ad esempio, in quei frangenti in cui le tempeste finanziarie infuriano, è la visione di un futuro sereno, di un obiettivo ben definito, a mantenerci saldi al timone.
Come gli eroi delle favole, dobbiamo affrontare prove e ostacoli, ma è la fede nel lieto fine a darci la forza di perseverare.
Non è un caso che durante la tremenda crisi finanziaria del 2008, solo gli investitori che avevano un progetto di vita di lungo periodo, solo coloro che avevano una storia personale in cui credere hanno mantenuto la calma e nel tempo recuperato le perdite subite dal più grande tonfo del nuovo millennio, mentre le persone che non hanno retto e hanno venduto nel panico, subendo enormi perdite, erano di solito persone senza obiettivi di vita, senza sogni in cui cedere, il cui unico obiettivo era solo speculare denaro su denaro al solo fine di aumentare la propria ricchezza. In tal senso la nostra favola può diventare un’ancora, un rifugio dalle emozioni e dalla dittatura dei numeri.
Chi come me conosce i mercati finanziari sa che essi sono caratterizzati da cicli di crescita e recessione, da momenti di euforia e da fasi di panico. In questi momenti di incertezza, il rischio principale è quello di perdere di vista il quadro generale, farsi prendere dall’emotività e abbandonare strategie costruite con pazienza. Ecco perché avere una “favola finanziaria” ben strutturata è fondamentale: essa rappresenta la visione di lungo periodo, la storia che ci raccontiamo per mantenere la rotta anche quando il mare è agitato.
Se consideriamo che l’oscillazione media annua dei principali mercati azionari è del 15%, ma che nel lungo periodo (10+ anni) i rendimenti medi possono superano il 7% annuo comprendiamo quanto sia importante saper aspettare, pazientare e guardare al nostro sogno come un traguardo raggiungibile anche nei momenti di sconforto.
Proprio come nelle favole tradizionali, dove i protagonisti affrontano ostacoli e prove prima di giungere al lieto fine, anche nel percorso finanziario ci saranno difficoltà. Avere un racconto chiaro e motivante aiuta a superare i momenti di crisi, ricordandoci perché abbiamo iniziato e quale futuro vogliamo costruire.
Ecco, dunque, che la finanza può essere interpretata come narrazione, architettura di favole moderne, visione ideale sul nostro benessere futuro. La pianificazione finanziaria non è solo una questione di numeri e calcoli. È un atto di narrazione, un modo per dare forma ai nostri desideri, per trasformare i sogni in realtà. Come un romanziere che intreccia trame e personaggi, il pianificatore finanziario costruisce scenari, definisce obiettivi, traccia percorsi. E in questo processo, le favole sono un potente alleato.
Ci insegnano che la perseveranza paga, che la saggezza premia, che i sogni possono diventare realtà. Ci ricordano che, anche nei momenti più bui, la pazienza premia.
Come fare per dare vita alla nostra favola finanziaria?
Non è molto complicato, l’importante è partire con i primi quattro passi:
- Definire i propri obiettivi di vita: Quali sono i nostri traguardi? Immaginare dove potremmo essere tra 10, 15 o 20 anni, capire cosa ci renderebbe appagati, felici della vita vissuta, scegliere con chi vorremo condividere i nostri sogni le nostre favole.
- Narrare in modo chiaro il percorso da affrontare: Creare una storia che racconti come raggiungere i nostri obiettivi, con strumenti, personaggi, ostacoli, stati emotivi e soluzioni eventuali. Scrivere un “diario di bordo” per tenere traccia dei progressi e delle emozioni vissute lungo il nostro viaggio.
- Prepararsi agli ostacoli: Avere un piano per affrontare le crisi, con strategie di diversificazione e gestione del rischio e relativi comportamenti da adottare al verificarsi degli stessi.
- Mantenere il racconto vivo: Rivedere e aggiornare la visione periodicamente, adattandola ai cambiamenti della nostra vita e dei fattori esterni a essa.
Un processo simile ci rende narratori del nostro destino utilizzando la favola come strumento potente per dare senso al nostro percorso di vita, anche in ambiti apparentemente razionali come la finanza. Creare una “favola finanziaria” significa dare significato alle scelte economiche, mantenere la motivazione nei momenti difficili e costruire un futuro coerente con i propri sogni. Perché, alla fine, il denaro è solo un mezzo: la vera ricchezza è la storia che siamo in grado di raccontare con la nostra vita.