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Il PNRR in Basilicata. Valutazione a novembre 2023

Gli Open Data di Italia-domani permettono di fare il punto sullo stato di attuazione del PNRR nei territori. Questo approfondimento riguarda la Basilicata.
Bisogna premettere che non necessariamente i file di pubblico dominio disponibili su Italia-domani rappresentano la reale situazione alla data in cui si scrive, in ragione dei ritardi di comunicazione dei dati. Un’altra cautela necessaria riguarda possibili imprecisioni ed errori che sono rimossi gradualmente, a mano a mano che la banca dati si assesta passando anche attraverso vari controlli di coerenza interna ed esterna. A quanto si legge, si tratta di un problema che riguarda anche ReGIS, la banca dati costruita appositamente per monitorare l’evoluzione del PNRR.
A novembre 2023, sono 4.740 i progetti PNRR che coinvolgono la Basilicata, di cui 3.108 nella Provincia di Potenza, 1.511 nella Provincia di Matera, 121 di ambito regionale. Per progetto si intende l’intervento cui sono assegnati il Codice unico di progetto (CUP) e il Codice locale di progetto (CLP). Quando un intervento passa alla fase di messa a gara, può originare anche più di una gara. In questo caso, il progetto conta tante gare quante ne attiva.
Guardando alle sei Missioni di cui si compone il PNRR, il maggior numero di progetti di ritrova in M2 (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”), M1 (“Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura”) e M4 (“Istruzione e ricerca”). M3 (“Infrastrutture per la mobilità sostenibile”) ne conta solo 16, mentre M6 (“Salute”) 104.
Sono state bandite 1.700 gare, di cui il 67,2 per cento in provincia di Potenza e il 32,8 in quella di Matera. Se si raffronta il numero di gare bandite e il numero dei progetti, la Missione in fase più avanzata di “messa a terra” appare M2, seguita da M6. M1, invece, è quella meno avanzata. Anche se la Provincia di Potenza sembra relativamente più rapida nel bandire le gare (rispetto ai progetti che la riguardano), non emergono significative differenze tra le due Province. Mediamente è stato messo a gara quasi il 36 per cento dei progetti.

Delle gare bandite, sinora solo poco meno del 53 per cento è stato concluso con individuazione dell’impresa assegnataria dei lavori. Le due Province sono abbastanza allineate nel grado di aggiudicazione delle gare, tranne che in M1, dove Potenza registra performance più elevate (47,4 per cento contro 12,5 per cento), e in M6, dove Potenza arriva ad affidare oltre l’85 per cento delle gare contro il 74,4 per cento di Matera.
Molto stranamente, sembra priva di gare M3 (“Infrastrutture per la mobilità sostenibile“”). Ci si riserva ulteriori approfondimenti. Per adesso, sulla scorta dei file di Italia-domani, si può dire si tratta di quattordici progetti di infrastrutturazione ferroviaria con soggetto attuatore RFI S.p.A., tutti contrassegnati con il label “non avviato”. Tredici sono progetti di ambito regionale, mentre uno si riferisce alla Provincia di Potenza.
Passando dalla numerosità dei progetti ai loro valori, si riesce a prescindere dal numero di gare che sono bandite per la realizzazione del singolo progetto. Ai progetti PNRR collocati in Basilicata sono sinora assegnati finanziamenti per 2.573 milioni se si guarda al PNRR in senso stretto, 3.200 milioni se si guarda al complesso delle fonti pubbliche, 3.352 milioni se si guarda al complesso delle risorse pubbliche e private. Prendendo a riferimento quest’ultimo stanziamento complessivo, sinora solo poco più della metà delle risorse stanziate (il 53 per cento) si è tradotto in basi d’asta per gare bandite. È un dato che testimonia del lavoro fatto dai soggetti attuatori ma che chiama a sforzi di velocizzazione delle procedure e delle scelte.
Sono state bandite gare soprattutto per progetti di ambito regionale in M2 (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”), M1 (“Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura”). Qui, infatti, si colloca circa l’81 per cento delle gare bandite. I progetti riferibili ai singoli ambiti provinciali sono di entità minore, e non solo in M1 ed M2, ma anche M4, M5 ed M6 dove non compaiono progetti di ambito regionale. Colpisce la totale assenza di gare in M3 di cui si è già detto (potrebbe anche darsi che RFI S.p.A. svolga i lavori, o una parte dei lavori, in-house); ma colpiscono ancor di più, per la rilevanza delle finalità che dovrebbero perseguire, gli esigui valori messi a gara in M5 (“Inclusione sociale”) e in M6 (“Salute”): solo 10,6 milioni la prima e solo 11,9 milioni la seconda.
In M6, dove ricadono il rafforzamento e l’ammodernamento del sistema sanitario regionale, i circa 4 milioni messi a gara nella Provincia di Matera corrispondono al 3,6 per cento della somma di tutte le basi di gara riguardanti la stessa Provincia, e stridono non poco con l’indebolimento delle infrastrutture ospedaliere in atto da tempo soprattutto nel capoluogo Matera dove, per portare solo l’esempio più recente, nei giorni scorsi è stata addirittura chiusa la Radiologia interventistica.
Tutto questo accade mentre le risorse complessive stanziate per la Basilicata sulla Missione “Salute” superano i 150 milioni. La sanità appare incomprensibilmente trascurata dal PNRR lucano.
La prevalenza dei progetti di M1 e M2 di ambito regionale traspare anche se si passa dalle gare bandite alle gare aggiudicate. Una volta bandite, le gare di ambito regionale di M1 e M2 vanno aggiudicate per una percentuale alta, compresa tra il 79,6 per cento e addirittura prossime al 100 per cento. Nel totale delle sei Missioni, la quota di aggiudicazione media (calcolata come media ponderata) è dell’ordine dell’80 per cento o anche più alta sui progetti di ambito regionale, si attesta intorno al 60 per cento nella Provincia di Matera, mentre è più bassa, meno del 40 per cento, in Provincia di Potenza. Sembrerebbe, volendo semplificare, che Potenza sia più efficiente di Matera a mettere a gara i progetti di sua competenza, ma relativamente meno efficiente a concluderle con aggiudicazione.

Questi dati vanno letti sempre tenuto conto che la maggior parte delle gare bandite riguarda progetti di ambito regionale in M1 e M2, mente sulle altre Missioni la messa a gara procede molto più lenta. Per esempio, se in M6 la Provincia di Matera mostra quote di aggiudicazione particolarmente alte, questa evidenza va letta alla luce del fatto che le gara bandite in M6 nella Provincia di Matera valgono (come somma della basi d’asta) circa 4 milioni, solo lo 0,23 per cento del valore complessivo messo a gara in Basilicata in tutte le sei Missioni.
Alla luce di tutto quanto, i punti deboli del PNRR della Basilicata sembrano essere soprattutto tre: i ritardi della messa a gara, la concentrazione delle gare in M1 e M2, gli esigui valori dei progetti per adesso messi a gara nelle altre Missioni e in particolare nella Missione “Salute”. Si può fare sicuramente meglio. Ovviamente, le conclusioni sono destinate a essere riviste a mano a mano che la piattaforma di Italia-domani recepirà i più recenti dati provenienti dai soggetti attuatori e dai soggetti affidatari. È molto utile, tuttavia, fare, anche periodicamente, il punto, utilizzando al meglio le informazioni disponibili.

Nicola C. Salerno
(Economista presso l’Ufficio parlamentare di bilancio)

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