Esistono parole che condensano in sé una miriade di significati e che sanno rivelarci come dei piccoli simboli preziosi, la via più breve alla comprensione, anche di ciò che in apparenza, può sembrare inesprimibile.
Questo è un piccolo glossario di quelle parole.
Radici
Qualcosa di tuo, qualcosa che dà al tuo sangue un’origine fresca, un sapore di miglia silenziose, possesso divino, gioia assoluta della lontananza vergine, di una soleggiata pineta. Anche lontano dal mare, un po’ di mare negli occhi a mandare riflessi azzurri.
Le radici hanno scavato nel nostro cuore la nostra terra, l’acqua, il sole più puro, la riva limpida del primo amore, qualcosa del divino. Ciò che conta non è la casa o la strada di tutti i giorni ma quella radice nascosta in un angolo dei nostri sogni e che non puoi estirpare. La creazione del mito, di uno spazio e di una storia che trascendono il quotidiano e il tempo.
Nella filosofia antica, le radici erano il principio o la causa materiale di tutte le cose. Per Empedocle, filosofo greco di Agrigento (vissuto nel 5º sec. a. C.), profeta, taumaturgo, medico, poeta e oratore, le radici includevano i quattro elementi fondamentali della realtà: terra, acqua, aria, fuoco.
Radice, dal latino: radix
In botanica:
parte di una pianta infissa nel terreno, attraverso la quale questa trae alimento.
In anatomia:
Elemento che conferisce fissità a un organo: la radice del dente
Tratto iniziale di un organo: la radice d’un nervo.
Figurativo:
la causa originaria: la radice del male. Mettere radici, radicarsi in modo profondo.
In matematica:
la radice di un numero. Il numero che, elevato a una determinata potenza, riproduce il numero dato.
Nella lingua:
l’elemento base di una parola, che sussiste eliminando tutti gli elementi aggiunti nella sua flessione o declinazione, e i prefissi.