«… né cristiano né pagano, saracino o tartero, né niuno huomo di niuna generazione non vide né cercò tante meravigliose cose del mondo come fece messer Marco Polo»
da – Milione –
Alla fine del XIII secolo, in una delle innumerevoli ed epiche battaglie navali che si combattevano a quel tempo tra veneziani e genovesi nei mari italiani e nel Mar Mediterraneo orientale, il leggendario viaggiatore veneziano Marco Polo viene fatto prigioniero dai genovesi. Nelle oscure galere di Genova, tra il 1298 e il 1299, Marco detta al compagno di prigionia, Rustichello da Pisa, il suo resoconto di viaggio Le Divisament du Monde. Scritto nella redazione originale in franco-italiano, il libro diverrà presto noto con il titolo di Milione: dal soprannome di tutta la stirpe dei Polo, per aferesi da Emilione, nome di un antenato della famiglia.
Figlio di Niccolò Polo (facoltoso mercante veneziano di famiglia patrizia), Marco (Venezia o Curzola 1254 – Venezia 1324), ancor giovinetto accompagnò il padre e lo zio Matteo nell’ importante ambasceria presso il gran khan̄ Qūbīlāy, missione intrapresa per incarico di Gregorio X. Partiti da Laiazzo (od. Ayas sul Golfo di Alessandretta) nel 1271, compirono un lungo e periglioso viaggio attraverso l’Asia anteriore e l’Asia centrale, in regioni ancora ignote agli Europei (alte valli del Pamir, deserto di Lop e del Gobi… ), giungendo attraverso le vastissime steppe mongoliche, dopo tre anni e mezzo dalla partenza, ai confini del “Catai” (Cina) e infine a Pechino.
Appresa rapidamente la lingua cinese ed entrato nelle grazie dell’imperatore Kublai (dopo aver assolto l’incarico di ispezionare le regioni al confine del Tibet e lo Yün-nan), Marco venne elevato alla dignità di “messere”, titolo che lo legherà direttamente alla figura del sovrano, di cui divenne ambasciatore ed informatore personale presso tutti i popoli dell’impero (e con questo titolo Marco sarà poi menzionato nel Milione).
Nei diciassette anni di soggiorno in quel paese, l’impavido veneziano condusse importanti missioni che lo portarono fino all’Yünnan, al Tibet, all’Annam e alla Cocincina e gli permisero di approfondire la conoscenza delle condizioni di vita, delle lingue e dei costumi di gran parte dell’Asia orientale, ma soprattutto del “Mangi” (Cina centrale).
Nell’ultimo periodo, Marco assieme al padre e lo zio prese parte ad una spedizione navale in Persia, organizzata per accompagnare una principessa cinese sposa di Argun khān, sovrano di quel paese, e che giunse dopo quasi due anni di viaggio a Hurmūz. Dopo aver trascorso presso quella corte quasi nove mesi, ripartì per Trebisonda, Costantinopoli e Negroponte, per raggiungere infine nel 1295, dopo venticinque anni di assenza, l’amata Venezia.
Tre anni dopo, nel 1298, avendo preso parte alla famosa battaglia navale di Curzola tra veneziani e genovesi, venne fatto prigioniero e tradotto nelle carceri genovesi. Qui, nel lungo anno di prigionia, dettò il resoconto dei suoi viaggi al compagno di cella Rustichello da Pisa, che la trascrisse in franco-italiano.
Il Milione divenne il primo esempio di prosa scientifica moderna o, come di fatto, nelle intenzioni di Marco Polo (riconosciuto poi, tra i più straordinari esploratori di confini), un libro “utile”, che fosse in grado di fornire notizie precise e dettagliate sugli usi, i costumi, la geografia e l’economia di popoli di lande sconosciute o quasi.
Dallo stile estremamente conciso, l’opera (semplice nel lessico ed in particolare nell’aggettivazione) mirava essenzialmente ad una descrizione “scientifica” di ciò che, in quanto ignoto, comunemente si immaginava invece come strano e favoloso.
La Serie Tv
Nell’inverno del 1982 la Rai mandò in onda un celebre sceneggiato diretto dal regista e sceneggiatore Giuliano Montaldo (Genova, 22 febbraio 1930 – Roma, 6 settembre 2023), intitolato “Marco Polo”. Nel cast d’eccezione figuravano Kenneth Marshall (nel ruolo di Marco, doppiato da Massimo Ghini), Denholm Elliott, Burt Lancaster, Tetsurō Tamba, Gordon Mitchell, F. Murray Abraham e Tony Vogel; i costumi furono creati da Enrico Sabatini, la memorabile colonna sonora venne composta da Ennio Morricone *.
Si trattò di un evento epocale poiché la serie ( 125.000 metri di pellicola, 13 mesi di lavorazione) fu il risultato della prima collaborazione tra una tv cinese e un network occidentale e venne distribuita in 46 Paesi del mondo, e trasmessa da emittenti prestigiose come l’americana NBC, la francese Antenne 2 e, ovviamente l’italiana Rai1.
La prima puntata del kolossal, andò in onda 39 anni fa: il 5 dicembre in prima serata e si concluse, dopo 8 puntate, il 23 gennaio dell’anno successivo.
Girato in tre continenti diversi, Europa, Africa e Asia (con la partecipazione di circa 40.000 persone tra attori, comparse e personale tecnico e artistico per la maggior parte della Rai) “Marco Polo” (che si aggiudicò l’Emmy come miglior miniserie nel 1982), ottenne un grandissimo successo di pubblico grazie alla superba regia di Giuliano Montaldo che con straordinaria cura storica ed epicità, seppe evocare agli occhi degli spettatori (rendendoli anch’essi pellegrini sognanti che ripercorrevano le vie della seta) le meravigliose scoperte dei viaggi di Marco, e grazie anche alle fedeli ricostruzioni scenografiche che riuscirono a riprodurre la splendida e affascinante architettura della città di Venezia, tale come appariva alla fine del XIII secolo.
* Ennio Morricone – Marco Polo 1 – 6 Il lungo viaggio inizia