android-chrome-512x512

uaderni de La Scaletta

È nel cuore dell’istante che si trova l’improbabile

Stazioni di Partenza

Victor Salvi, il signore delle arpe

Il racconto storico, “Victor Salvi, il signore delle arpe” (Lavieri edizioni, con illustrazioni di Erika De Pieri), è dedicato a una storia vera, quella del più grande costruttore di arpe al mondo, Victor Salvi, lucano per parte di madre, Apollonia Paoliello, di Viggiano.
È una storia di sconfinamenti, nel nome della musica, che inizia a Venezia per poi toccare Viggiano, Chicago e Piasco. “Victor Salvi, il signore delle arpe” è soprattutto il racconto di un arpista, che dopo aver suonato sotto la bacchetta di Toscanini, decide di dedicarsi all’innovazione, alla rivoluzione, di uno strumento complesso e fragile, l’arpa, ripercorrendo le orme del padre liutaio e completando la sua missione.
Nel brano che segue, l’attore Antonio Petrocelli, dà voce a Victor Salvi che racconta il fenomeno musicale, unico al mondo, degli arpisti girovaghi viggianesi, che nell’Ottocento, a migliaia, raggiunsero le latitudini più lontane del pianeta con un’arpa ad armacollo.

* * *

“…Mi stupisce ancora oggi pensare a come intere famiglie viggianesi abbiano potuto affidare il proprio destino alla musica, tramandandosi di orecchio in orecchio, di padre in figlio, soprattutto primogeniti, un eccezionale patrimonio culturale, per tantissime generazioni. E se inizialmente Napoli, la capitale del Regno, era la meta più lontana, successivamente il porto napoletano di Santa Lucia divenne il varco da cui straripare in Europa, via Marsiglia, e nelle Americhe.
La loro storia dimostra la potenza della musica, che, respirata a pieni polmoni sin da bambini nella polifonica Viggiano, consentì di fuggire dalla miseria, di trovare un riscatto dalle catene della terra e conoscere il mondo. Fu una vera emigrazione musicale! Chi meglio della famiglia Salvi può comprenderlo? La musica in fondo non ha confini. Come le nuvole. E il suo linguaggio universale ti fa sentire a casa ovunque…”
Ricordo a memoria l’incipit cosmopolita di una poesia dedicata ai “vaganti trovatori” di Viggiano. È di un poeta irpino di metà Ottocento, Pier Paolo Parzanese: «Ho l’arpa al collo son viggianese tutta la terra è il mio paese».

Biagio Russo
(Autore)
Ascolta il testo con la voce di Antonio Petrocelli
Salvi_cover
Copertina del libro di Biagio Russo

Continua a leggere

Walter Bonatti
“Le cose più importanti nella vita delle persone sono i loro sogni e le loro speranze, ciò che hanno realizzato e pure quello che hanno perduto”
Gassman 53
Maria Lucrezia Schiavone
“I nostri sguardi, le nostre parole, restano il confine che di continuo cambia tra le cose andate e quelle che vengono”
Matera, un viaggio oltre lo spazio e il tempo
Massimo Bray
“In ogni viaggio si portano con sé radici d’albero e di fiori e un seme per piantare una speranza che germogli”
Fra i Confini delle Parole: La Letteratura Femminile Classica Giapponese di Murasaki Shikibu
Claudia Zancan
“L’arte che si sottrae al flusso perenne per divenire forma, è ciò che opponiamo alle tentazioni del caos”
Je m’appelle Olympia
Alice Guareschi
“Sovente è necessario alla vita, che l’arte intervenga a disciplinarla”
Back to (Digital) School
Valentina Scuccimarra
“Consegnare il giorno di oggi a quello di domani custodendo la memoria delle tempeste”
Colette nella mia vita (Un’ introduzione al romanzo “Lezioni di nuoto”)
Valentina Fortichiari
“Come un uccello di carta nel petto ad annunciare un sogno che veglia da sempre”
Vita straordinaria di Marco Polo e storia di un’acclamata serie tv (con un disegno originale di Giuseppe G. Stasi)
Edoardo Delle Donne
“La semplicità non è un obiettivo nell’arte”
Tensioni
Giorgio Cravero
“In essa è serbata ogni essenza e profumo, il sentore di canto e dolore, di vita e d’amore”
Il ciclamino
Gabriella Sarra
“Un paese è una frase senza confini”
Il design è un viaggio
Antonella Galli
“Ovunque ci sono stelle e azzurre profondità”
Il limite della sopportazione delle donne afghane
Laura Salvinelli
“Come un’esistenza tutta di madreperla che solamente di luce si nutra, ed eterna duri”
Guardare il cielo, per superare il caos: spunti dalla Gerusalemme liberata.
Cristina Acucella
“Il tempo si misura in parole, in quelle che si dicono e in quelle che non si dicono”
Paul Cézanne
“Vento e terra dialogano in silenzio di incontri e di promesse”
Riflessione sul concetto di confine
Mario Rodriguez
“Non esiste il presente, tutti i percorsi sono memorie o domande”
Noterella sull’effetto Bruxelles
Gianluca Navone
“Ogni essere genera mondi brevi che fuggono verso la libera prigione dell’universo”
I Confini tra Stato, Finanza e Cittadini: Informare, Educare, Ignorare?
Donato Masciandaro
“Perchè gli uomini creano opere d’arte? Per averle a disposizione quando la natura spegne loro la luce”
Denti di drago e cavalli di Frisia Lo statuto del confine nei processi dell’arte contemporanea
Donato Faruolo
“Carezze d’acqua, di vento e di luce. Che importa il tempo, scuro o chiaro…”
I confini dell’immagine e la solitudine del soggetto ( Una riflessione a partire dalle opere di due grandi fotografi: Tina Modotti e Vasco Ascolini )
Carola Allemandi
“Ancora sui rami del futuro, la speranza crede al fiore che avvampa”
Ulisse
Alfred Tennyson
“La memoria è più di un sussurro della polvere…”
Il doppio viaggio oltre confine del telero
Nicola C. Salerno
“La poesia in quanto tale è elemento costitutivo della natura umana”
Dante: dentro e fuori i confini dell’umano
Fjodor Montemurro
“La parola è un luogo, lo spazio che occupa nella realtà per stare al mondo”
La liberal-democrazia e l’arte della separazione: perché la libertà di odiare non è libertà di espressione
Luciano Fasano
“Ogni forma di cultura viene arricchita dalle differenze, attraverso il tempo, attraverso la storia che si racconta”
L’aspro cammino della Donna nello stretto sentiero per la parità
Tito Lucrezio Rizzo
“Immaginazione e connessione hanno reso l’uomo un essere speciale”
Confine: pilastro fondamentale per l’equilibrio psicologico ed emotivo nell’era del denaro e della finanza
Cristofaro Capuano
“È nel cuore dell’istante che si trova l’improbabile”
Victor Salvi, il signore delle arpe
Biagio Russo
“Le parole non sono la fine del pensiero, ma l’inizio di esso”
“Sono le note, come uccelli che si sfiorano, che si inseguono salendo sempre più in alto, sino all’estasi…”
Border Song
Edward von Frauen
Questione Matera, un dossier di cui occuparsi prima che sia tardi
Circolo culturale La Scaletta